Senza amici


di Freccia di Granito

Freccia di Granito


Io non ho amici. Sono stato sfortunato all’inizio, quando avevo due amici e per una ragione o per l’altra l’amicizia è svanita.
Il primo amico del Liceo Scientifico Vittorio Veneto, a Milano, era una buonissima persona, un bravo ragazzo. eravamo i due più veloci della scuola e io lo battevo quando lui passava un periodo in cui fumava di più, ma quando limitava o smetteva il consumo di sigarette, era più veloce di me.
Alla fine io non ho vinto niente d’importante, mentre lui, sapendosi adattare e passando agli ostacoli, arrivò terzo ai Provinciali.
La nostra amicizia sfumò per colpa della politica. Com’eravamo ingenui, a quei tempi. La politica ci aveva travolto. Ora non esito a riconoscere che le sue idee erano giuste e le mie erano troppo estremiste.
Camminavamo per ore e ore e quando nella nostra vita irruppe la politica, l’amicizia franò.
Il secondo amico, anch’egli friulano, aveva le mie stesse idee politiche e l’amicizia resse per molto più tempo. Fu anche testimonio al mio matrimonio. ;a era una persona che ti cercava solo se aveva un suo scopo personale. Lui non era un amico: era uno che usava le persone. Chiedeva sempre tutto in prestito, riportava gli oggetti ma rovinati, chiedeva anche soldi in prestito e poi era troppo dogmatico. Avevamo formato un gruppetto ma nessuno lo sopportava, al punto che ci trovavamo di nascosto a sua insaputa. Poi col tempo anche questa amicizia sfumò. E quando io ebbi bisogno di lui, e lo cercai, dopo averlo aiutato tante volte, non mi aiutò minimamente, anzi mi mise in grave imbarazzo. Se poi volete sapere come andò a finire potete leggere il Pensiero al vento intitolato: Piccole rivincite.
Al mio matrimonio c’erano due miei amici, per testimoni. L’altro l’avevo introdotto in casa io, e per ricambiare la gentilezza, si mise con mia madre e il matrimonio tra i miei genitori, già in bilico, si sfasciò del tutto.
Per anni ho sofferto tantissimo di sensi di colpa nei confronti di mio padre, per aver introdotto in casa l’uomo che poi si mise con mia madre.
Di tutte queste storie, ormai, resta ben poco, o meglio, la peggiore di tutte: la mia solitudine.
Da qualche tempo a questa parte, però, tramite un blog, sono entrato in sintonia con un sessantenne. Chissà, potrei anche tentare di conoscerlo. Ma poi? Potrei esserne deluso? Potrebbe lui essere deluso di me? E si lascerebbe avvicinare?
Chi lo sa. Forse tra donne è più facile instaurare amicizie. Forse tenterò. Ma cose? Dandogli la possibilità di una mia identificazione da qualche parte, tramite il blog. Ma quanti altri occhi leggerebbero tale informazione?
Viviamo un’epoca di paure e solitudine.